La storia

Eravamo a cavallo fra la fine degli gli Anni ’80 e l’inizio degli Anni ’90, tempi nei quali le banche erano tutte uguali e potevano ancora fare “cartello”, imponendo le loro condizioni al mercato anziché adattarsi ed adeguarsi ad esso in un regime di libera concorrenza, come poi è diventato successivamente.

Più o meno contemporaneamente, due diversi gruppi di “Soci Fondatori” iniziano a darsi da fare per costituire nella provincia di Teramo due Casse Rurali ed Artigiane, come si chiamavano allora le attuali Banche di Credito Cooperativo: l’uno ad Atri, coordinato da Vitaliano Tallero, l’altro a Mosciano Sant’Angelo, coordinato da Adolfo Fabii.

Nascono così la Cassa Rurale ed Artigiana di Atri e la Cassa Rurale ed Artigiana “Val Tordino”, a Mosciano Sant’Angelo, che inizieranno ad operare con un singolo sportello ciascuna per poi aprire, nel corso degli anni successivi, una filiale a Roseto degli Abruzzi, la prima, e un altro sportello, sempre nel Comune di Mosciano, la seconda.

Tuttavia, come accennavamo in premessa, la legislazione in materia bancaria nel tempo inizia a evolversi in favore di una maggiore concorrenza fra le varie aziende, da un lato, e, dall’altro, per meglio tutelare gli interessi della clientela non solo dal punto di vista delle condizioni economiche, ma anche in termini di “garanzie” di solidità ed affidabilità del sistema bancario nazionale nel suo complesso. Si assiste infatti a un proliferare di norme, obbligazioni e divieti per le banche che appesantiscono non poco la loro operatività e la loro complessità organizzativa, specie - un esempio su tutti – per l’obbligo di istituzione all’interno di ciascuna azienda di un articolato ed indipendente sistema di controlli interni, che naturalmente ha costi di avvio, di mantenimento ed aggiornamento proporzionalmente tanto più alti quanto minori sono le dimensioni dell’azienda.

Non a caso, nel mondo delle ex Casse Rurali ed Artigiane, ora diventate Banche di Credito Cooperativo, s’inizia ad assistere a un diffuso processo di fusioni o incorporazioni, che da un lato porteranno ad una diminuzione del numero delle aziende, dall’altro ad un parallelo incremento delle loro dimensioni medie e, quindi, della loro solidità e possibilità di meglio adeguarsi alle normative di legge via via sempre più incalzanti.

Così, una ventina d’anni dopo la loro nascita, con l’inizio del nuovo secolo, del nuovo millennio e della nuova moneta unica europea, in un regime di mercato ormai completamente “libero”, le due Casse Rurali ed Artigiane di Atri e di Mosciano Sant’Angelo, anch’esse ormai diventate Banche di Credito Cooperativo, decidono di fondersi, unendo i loro patrimoni per sfruttare le sinergie, contenere i costi di struttura, meglio presidiare il territorio di competenza e meglio rispendere agli attacchi di una concorrenza ormai matura e dichiaratamente tale.

Da questa unione consensuale e paritaria, nasce l’attuale Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano, una azienda che grazie alle suddette sinergie è continuata a crescere fino ad arrivare all’attuale strutturazione in sei filiali a presidio di cinque comuni: Atri, Giulianova, Mosciano Sant’Angelo (con due sportelli), Pineto e Roseto degli Abruzzi.

L’organico è naturalmente cresciuto di conseguenza – attualmente è rappresentato da 32 dipendenti – come pure la base sociale, che ha superato la soglia dei 3.000 soci, con un trend, anch’esso, stabilmente in costante crescita.

Il tutto, mantenendo fede alla propria vocazione mutualistica ed in quanto parte integrante del sistema del Credito Cooperativo nazionale, una grande rete di sportelli bancari e di società ed enti di supporto centrali, grazie alla quale, pure con le sue ridotte dimensioni e la vocazione localistica, la Banca di Credito Cooperativo dell’Adriatico Teramano è in grado di offrire ai propri soci e alla propria clientela prodotti, servizi e consulenze assolutamente all’avanguardia e costantemente aggiornati, sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo della competitività economica rispetto alla concorrenza delle grandi banche d’affari nazionali.