Bilancio Sociale e di Missione del Credito Cooperativo 

bsm.GIFAlla fine del 1300 i francescani affermavano: “L’elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere.  Perché vivere significa produrre e l’elemosina non aiuta a produrre”. In queste parole è efficacemente sintetizzato il ruolo della finanza per lo sviluppo. Dare credito, soprattutto agli esclusi dai circuiti “normali” della finanza, vuol dire dare fiducia alle persone e alle loro potenzialità. Significa dare opportunità e dignità.

In questa logica è nato, 700 anni fa con i francescani, il microcredito. E l’insegnamento è lo stesso che alla fine dell’Ottocento dava origine alle Casse Rurali e che ancora oggi è a fondamento del modello delle BCC.

La povertà esiste anche ai nostri giorni, sebbene con forme diverse rispetto al passato. Includere, consentire lo sviluppo, “parificare” le opportunità sono compiti ancora da svolgere. È questo il ruolo della finanza. “Finanza per la felicità”, si potrebbe chiamare, che vuol dire riscoprire una modalità di fare credito che non abbia come unico obiettivo l’aumento della ricchezza, ma che persegua un’idea di sviluppo più ampia e più alta. Sinonimo di ben-essere, non solo di ben-avere.

Questo è il modo di fare banca delle BCC. Porsi al servizio dell’economia reale e contribuire a creare un processo di crescita che parte dal basso. E che è basato sulla reciprocità, sulla mutualità, ovvero sulla mutua fiducia e sul mutuo vantaggio.

L’impegno delle BCC è stato ed è quello di tradurre l’obiettivo del perseguimento di un interesse reciproco in esperienze concrete. In questa ottica vanno lette le tante esperienze realizzate dalle banche associate e dirette a sostenere i diversi soggetti che vivono e operano nel territorio di riferimento. Come anche in territori lontani. Perché la reciprocità è un metodo che funziona a tutte le latitudini.

Il Bilancio Sociale e di Missione del Credito Cooperativo vuole essere un racconto e un rendiconto di queste esperienze. Mettendo a fuoco chi sono le BCC, quello che hanno realizzato ed i risultati che hanno raggiunto. Ma anche uno strumento per misurare e verificare gli effetti che questo agire mutualistico ha nei territori e nelle comunità locali in cui operano le BCC. Il Bilancio Sociale e di Missione è quindi lo strumento di gestione, e di miglioramento, della dimensione mutualistica delle BCC. Non uno specchio, ma uno stimolo ad essere buona banca, buona cooperativa, buona rete.

Per la comunità locale

Il radicamento locale delle BCC implica un forte coinvolgimento nella e con la comunità locale.

Le BCC, che nascono per (e sono obbligate a) operare sul territorio di competenza, investendovi almeno il 95% del risparmio raccolto, sono portate a generare relazioni di scambio solide e durature con i vari soggetti del territorio.

Gli ambiti di azione delle BCC a favore delle comunità locali sono i più ampi, veicolando attenzione alla salute, alla previdenza, all’ambiente, alla formazione, alla cultura. Il loro intervento di sostegno alle varie iniziative è sempre ugualmente importante, spesso è addirittura fondamentale per la realizzazione delle attività progettuali. Le iniziative spaziano dall’installazione di apparecchiature sanitarie per le strutture ospedaliere pubbliche al supporto a coloro che non raggiungono redditi sufficienti assicurando margini di sopravvivenza dignitosi, dall’offerta di risorse a favore delle categorie svantaggiate alla partecipazione ai tavoli di partenariato per la definizione di strategie di valorizzazione del territorio.

Nel 2007 le BCC hanno sostenuto iniziative a favore della comunità locale per 142,277 milioni di euro (tra sponsorizzazioni e donazioni), il 23,4% in più rispetto al 2005.

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Il valore aggiunto creato dalle BCC: 3.900 milioni di euro

 
Le BCC hanno contribuito a creare valore aggiunto (a favore dei soci, dei collaboratori, delle comunità locali, dell’intera collettività) per un ammontare lordo pari a 3,9 miliardi di euro.
 
Questa la ripartizione schematica del valore aggiunto tra i diversi portatori d’interessi:
  • ai soci-clienti (vantaggi economici riservati ai soci in relazione all’operatività con a  banca): (19.1%);
  • ai soci in quanto azionisti: ( 0,8%);
  • ai collaboratori (costo del lavoro): (35%);
  • alle riserve per lo sviluppo (utili destinati a riserva patrimoniale): (28,5%);
  • alle elargizioni alle comunità locali (tasse locali; elargizioni e donazioni): (6,2%);
  • alle erogazioni alla collettività nazionale (imposte e tasse): (9%);
  • alla promozione della cooperazione (3% degli utili ai Fondi mutualistici): (1%).

Vantaggio per i soci–clienti: 937 milioni di euro

 
La novità del Bilancio Sociale e di Missione del Credito Cooperativo sta nell’individuazione del valore creato per i soci, ai quali sono riconosciuti vantaggi di tipo economico e meta-economico che non possono essere rappresentati dalla distribuzione di dividendi. Per questo motivo sono state ricercate altre forme di quantificazione dello scambio mutualistico da un punto di vista economico, che hanno consentito l’individuazione di un vantaggio per il socio cliente, ossia del socio attivo che deposita e/o chiede finanziamenti alla BCC. Sulla base di ciò, con una specifica procedura di calcolo, il vantaggio per i soci clienti delle BCC è stato quantificato per il 2007 in poco più di 937 milioni di euro.
 
Se aggiungiamo questo dato al valore aggiunto globale lordo, otteniamo il valore aggiunto globale lordo stimato pari a 4,9 miliardi di euro.
 

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(parte 1 - parte 2)

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